La nascita dell’attuale
Musica Arabita risale al 1923
quando alcuni allegri cittadini
ripresero le antiche tradizioni
ormai dimenticate
e le riportarono alla ribalta.
La tradizioni a cui accenniamo risalgono alla fine dell’Ottocento quando vivevano a Fano, come in tutte le altre città del tempo, due fazioni: i nobili ed i ricchi proprietari terrieri da una parte, gli operai ed i marinai dall’altra.
Queste due fazioni si escludevano a vicenda. Nelle serata di gala in particolare i patrizi si dilettavano ad ascoltare opere musicali, e nei salotti pianoforte, violino ed arpa erano all’ordine del giorno, mentre i plebei ne erano esclusi. Fu proprio per l’esclusione del popolo da quei salotti, ma soprattutto per l’insofferenza del volgo per quella musica gentile e melodica che si ebbe la prima reazione. Nacque così la «Bidonata», una specie di complesso che traeva ritmi alla meno peggio da pentole, barattoli e bidoni. Ma quei giovani che percuotevano quelle strane casse armoniche, non avevano una disciplina e si curavano solo di satireggiare i delicati strumenti dei nobili. Fu così che sorsero i violini a sonagliera, i cembali di latta, i corni e cornette fatti con tubi di ferro.